Rispetto della distanza sociale e sicurezza sul lavoro: come prevenire ed evitare gli assembramenti

Rispetto della distanza sociale e sicurezza sul lavoro: come prevenire ed evitare gli assembramenti

Mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro e indossare correttamente i dispositivi di protezione individuale – come le mascherine – sono alcune delle norme essenziali per proteggere noi stessi e gli altri dal rischio di contrarre il virus Covid-19.

Queste regole, fondamentali per tutelare la nostra salute e quella di coloro che ci circondano, vanno rispettate in ogni situazione: per strada, sui mezzi pubblici, all’interno dei negozi o degli uffici. Ma come fare ad applicare queste norme anche all’interno degli ambienti di lavoro, ovvero in contesti che possono raccogliere centinaia di persone che trascorrono diverse ore consecutive all’interno di uno spazio chiuso? E come operare concretamente per prevenire gli assembramenti e aiutare i dipendenti a rispettare in ogni momento le norme sulla distanza interpersonale? Scopriamolo insieme:

 

Assembramenti e gestione degli spazi comuni: cosa prevede la normativa

Il “Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” indica una serie di misure che le aziende e le realtà produttive sono chiamate a mettere in atto per limitare il rischio di diffusione del contagio all’interno degli ambienti di lavoro. Il protocollo, in particolare, prevede di:

  • Contingentare l’accesso agli spazi comuni (spogliatoi, mense, aree ristoro con distributori di bevande e snack, aree riservate ai fumatori…) per evitare che troppi dipendenti si trovino nello stesso ambiente contemporaneamente
  • Ventilare in modo continuo gli spazi comuni, per facilitare la dispersione dei droplets che possono essere veicolo di trasmissione del virus
  • Invitare i dipendenti a trascorrere meno tempo possibile nelle aree comuni, in modo da permettere l’accesso ai colleghi
  • Vigilare sul corretto utilizzo della mascherina, che i dipendenti devono indossare ogni volta che si spostano dalla propria postazione di lavoro 
  • Raccomandare ai dipendenti di spostarsi il meno possibile all’interno degli spazi aziendali
  • Limitare al massimo le riunioni in presenza (e, nei casi in cui non è possibile evitarle, chiedere la partecipazione del minor numero possibile di persone, rispettare sempre la distanza interpersonale tra i partecipanti e aerare e pulire adeguatamente i locali utilizzati)
  • Scaglionare, se possibile, gli orari di ingresso e di uscita dei lavoratori, per evitare l’afflusso simultaneo di un gran numero di persone negli spazi comuni
  • Suddividere gli ambienti di lavoro in modo da distanziare le postazioni in cui operano i dipendenti, se possibile utilizzando barriere di separazione come mobilio o pannelli in plexiglass
  • Riorganizzare gli spazi, utilizzando anche gli ambienti che normalmente non vengono sfruttati, in modo da distanziare il più possibile le postazioni di lavoro. 
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Come evitare gli assembramenti nelle situazioni in cui il rischio aumenta

Le indicazioni fornite dalle autorità sanitarie suggeriscono varie modalità per limitare il contagio, ma è evidente che, pur applicando alla lettera le norme, alcune situazioni rimangano particolarmente problematiche dal punto di vista del rischio. Tra queste, le più difficili da gestire in sicurezza sono:

  • L’orario di ingresso e di uscita dei lavoratori
  • La pausa pranzo
  • La pausa caffè

La fase dell’ingresso in azienda presenta particolari difficoltà anche a causa dell’obbligo, previsto dalla normativa, di rilevare la temperatura corporea di tutti coloro che accedono ai locali aziendali, per individuare eventuali dipendenti con temperatura superiore ai 37,5°. La procedura di misurazione, per quanto rapida, costituisce un inevitabile “imbuto” che provoca rallentamenti nell’accesso e assembramento di persone in spazi ridotti. Un’applicazione come Kalmo Smart Monitoring, che permette ai dipendenti di rilevare la propria temperatura comodamente a casa e inserire in autonomia il dato all’interno dell’app, agevola notevolmente questa procedura e semplifica l’organizzazione aziendale, dal momento che evita l’assembramento all’ingresso e libera l’azienda dalla necessità di delegare un dipendente a rilevare la temperatura di tutti i colleghi.

La tecnologia può essere un grande aiuto anche nella gestione degli assembramenti durante le pause dal lavoro, siano esse lunghe o brevi. L’utilizzo di telecamere che riprendono gli spazi particolarmente problematici – come l’area in cui è situato il distributore di snack o bevande, ad esempio – permette di valutare l’eventuale sovraffollamento dell’ambiente e di attuare misure che agevolano l’applicazione delle regole. Un semplice allarme acustico che segnala l’eccessivo affollamento dell’ambiente o il mancato rispetto della distanza interpersonale, ad esempio, può essere un ottimo alleato per ricordare a tutti i dipendenti di rispettare le norme di distanziamento anche nei momenti di pausa. Software di riconoscimento facciale che sfruttano le potenzialità dell’intelligenza artificiale, poi, possono essere un valido aiuto per verificare il corretto utilizzo dei DPI da parte dei dipendenti.

 

Informazione e consapevolezza: i nostri migliori alleati per contrastare il virus Covid-19

Infine, non va dimenticato che il contrasto alla diffusione del virus è possibile solo se tutti i cittadini e i lavoratori si comportano in modo responsabile, seguendo le indicazioni provenienti dalle autorità sanitarie e rispettando le regole in ogni momento della loro vita, lavorativa e non. 

È quindi fondamentale occuparsi in modo attivo della formazione dei dipendenti, rendendoli consapevoli delle ragioni per cui sono stati presi determinati provvedimenti e invitandoli a comportarsi in modo prudente sia dentro che fuori l’azienda, specie nei momenti particolarmente problematici come quello dell’ingresso e dell’uscita dal lavoro. 

Per monitorare ancora meglio la salute dei dipendenti e individuare precocemente eventuali focolai di contagio, poi, l’azienda può scegliere di dotarsi di tamponi rapidi nasali con cui effettuare uno screening periodico dei dipendenti. Questi strumenti – che non sono autodiagnostici e che quindi devono sempre essere effettuati da personale abilitato, medico o infermieristico – possono essere un valido strumento per tutelare la salute dei lavoratori e, sommati al rispetto delle distanze di sicurezza e all’utilizzo attento dei DPI, possono aiutare a limitare in modo concreto la diffusione del virus, andando a individuare la presenza di eventuali dipendenti che hanno contratto il virus ma che sono asintomatici e quindi potrebbero diffondere inconsapevolmente il contagio tra i colleghi.

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