Il Testo Unico per la Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (D.Lgs 81/08) stabilisce chiaramente, tra i suoi principi fondamentali, che la salute dei lavoratori è un bene che deve essere tutelato e salvaguardato. Perché ciò sia possibile è necessario un impegno collettivo da parte del datore di lavoro, dei dipendenti e di una serie di figure specifiche chiamate a occuparsi della “sorveglianza sanitaria” all’interno del luogo di lavoro. Tutti abbiamo l’obbligo e la responsabilità di applicare la legge, ma loro devono mettere in atto misure specifiche ed effettuare gli accertamenti finalizzati a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori in relazione all’attività che svolgono, al tipo di ambiente in cui lavorano e ai rischi a cui sono o potrebbero essere esposti.
Sorveglianza sanitaria: cos’è e chi è chiamato ad effettuarla
La sorveglianza sanitaria è l’insieme di tutte le azioni di prevenzione e degli interventi svolti all’interno dell’ambiente di lavoro, finalizzati a proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori sia nel breve che nel lungo periodo. Compito della sorveglianza sanitaria è monitorare le situazioni di rischio nelle varie mansioni, proponendo ai datori di lavoro interventi volti a minimizzarle e quindi a ridurre i rischi, il numero degli incidenti, degli infortuni e delle malattie professionali. La sorveglianza sanitaria, inoltre, garantisce ai lavoratori puntuali controlli periodici (visite mediche, colloqui, esami strumentali…) che possono far emergere precocemente situazioni di rischio. La sorveglianza sanitaria ha anche il compito di identificare i lavoratori che, per qualsiasi ragione, presentano temporaneamente o permanentemente condizioni di fragilità che vanno tenute in considerazione nel momento in cui vengono assegnate loro particolari mansioni, ad esempio i cd L68/99. Nell’attuale situazione di rischio legata alla diffusione del virus Covid-19, la sorveglianza sanitaria è chiamata a valutare nello specifico le condizioni di fragilità dei lavoratori e a suggerire soluzioni cautelative per ridurre il rischio di contagio all’interno dell’ambiente di lavoro, collaborando anche con le autorità sanitarie locali.
È importante ricordare che lo scopo della sorveglianza sanitaria è tutelare lo stato di salute e la sicurezza dei lavoratori, promuovendo una vera e propria cultura della prevenzione e rendendo consapevole ogni dipendente dell’importanza di prendersi cura della propria salute e di operare sempre in condizioni di sicurezza. Tramite il coinvolgimento dei dipendenti e la corretta informazione in merito ai rischi e alle procedure da seguire, la sorveglianza sanitaria può quindi diventare uno strumento fondamentale per ridurre gli infortuni e migliorare la qualità dell’ambiente di lavoro nel suo complesso.
Le figure coinvolte nella sorveglianza sanitaria, che non possono mai mancare, sono:
- Datore di lavoro: il datore di lavoro svolge sempre un ruolo fondamentale, dal momento che è suo compito valutare tutti i rischi e stabilire in che modo garantire un elevato livello di salute e sicurezza per i dipendenti. Tra i compiti del datore di lavoro c’è anche quello di scegliere e nominare la primaria figura responsabile della sorveglianza sanitaria, il Medico competente, che dovrà collaborare con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi per evitare pregiudizi per la salute di tutti i lavoratori.
- Medico competente: questo professionista – che può essere assunto direttamente dall’azienda oppure operare come consulente esterno – deve essere un medico iscritto al ruolo dei Medici del Lavoro e specializzato nell’ambito della Medicina del Lavoro. I suoi compiti sono molteplici: è chiamato a collaborare con il Servizio di Prevenzione e Protezione per la valutazione dei rischi, a visitare gli ambienti di lavoro almeno una volta l’anno, a programmare un Piano di Sorveglianza Sanitaria in cui siano indicate le tipologie e la frequenza delle visite periodiche previste per i dipendenti in relazione ai rischi a cui sono esposti, all’età, al sesso e anche ad effettuare tali visite (o a vigilare sul loro effettivo svolgimento presso centri medici o diagnostici esterni). Inoltre, il Medico competente svolge anche un ruolo fondamentale nella formazione e informazione dei dipendenti, dal momento che è suo compito informare i lavoratori a proposito dei rischi per la salute ai quali sono esposti e degli interventi di sorveglianza sanitaria che vengono effettuati, nonché raccogliere eventuali segnalazioni relative a situazioni di potenziale pericolo, comunicandole tempestivamente al RSPP e al datore di lavoro
- Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi (RSPP): questa figura – che può essere, a seconda della grandezza dell’Azienda, un dipendente, un consulente esterno o anche il datore di lavoro stesso – deve essere presente in ogni realtà produttiva in cui vi siano lavoratori subordinati, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda o dal suo ambito di attività. L’RSPP è incaricato di coordinare le attività del servizio di prevenzione e protezione dai rischi: tra i suoi compiti c’è quello di contribuire all’individuazione dei fattori di rischio e delle misure per garantire la sicurezza dell’ambiente di lavoro, quello di elaborare le procedure di sicurezza da applicare alle varie attività aziendali nonché quello di proporre programmi di formazione dei lavoratori in tema di sicurezza, collaborando attivamente e fattivamente con datore di lavoro e Medico competente.
- Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS): questa figura viene scelta direttamente dai lavoratori e interviene in tutte le fasi di valutazione dei rischi e di programmazione degli interventi per la sicurezza. L’RLS viene coinvolto nella scelta dei responsabili e degli addetti dei servizi di prevenzione (primo soccorso, lotta antincendio…) e si occupa di promuovere attività che informino i lavoratori sulle misure di prevenzione da attuare e, infine, è tenuto a comunicare al RSPP e al datore di lavoro ogni eventuale situazione di rischio di cui dovesse venire a conoscenza nel corso della sua attività lavorativa.
Applicazioni per la sicurezza: tutti i vantaggi per le aziende
La sorveglianza sanitaria, come abbiamo visto, è uno strumento fondamentale per salvaguardare la salute dei lavoratori, li aiuta a prevenire rischi e malattie professionali e diffonde la cultura della prevenzione.
Questa attività, per sua natura molto complessa, richiede senz’altro un grande impegno da parte di tutti coloro che sono chiamati a metterla in atto, ma può essere resa ancora più efficace grazie all’utilizzo di particolari applicazioni, sviluppate specificamente per venire incontro alle esigenze delle aziende e per semplificare la gestione della sorveglianza sanitaria, rendendola realmente efficace e permettendole di migliorare in modo concreto le condizioni di lavoro e la salute dei dipendenti.
Dotarsi di applicazioni di questo tipo, che permettono di calendarizzare i controlli a cui devono sottoporsi i dipendenti, di visualizzare il profilo di rischio di ogni lavoratore in rapporto alla mansione che svolge, di tenere traccia in maniera razionale degli esami diagnostici, delle visite e degli interventi effettuati, garantisce innumerevoli vantaggi:
- Sicurezza dal punto di vista legale: l’utilizzo di applicazioni permette al datore di lavoro di essere sempre in regola con gli adempimenti previsti dalle normative, tutelandosi da eventuali contenziosi legali e permettendogli di gestire la sicurezza di tutti i dipendenti in modo efficiente e sicuro
- Creazione di una mentalità che valorizza la sicurezza: l’utilizzo di applicazioni apposite fa crescere la cultura aziendale in termini di sicurezza e contribuisce a diffondere a tutti i livelli la consapevolezza dell’importanza di compiere scelte che tutelino la salute e riducano il rischio, con conseguente diminuzione degli infortuni e delle malattie professionali
- Miglioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti: l’utilizzo di applicazioni permette di monitorare in modo più approfondito e razionale le condizioni di salute dei dipendenti. In questo modo è possibile avere la certezza che ogni dipendente sia messo nelle condizioni di lavorare al meglio e sia tutelato dal rischio di contrarre malattie professionali.
- Diminuzione dei costi della gestione dei dipendenti, delle cure e degli esami: gestire la sorveglianza sanitaria in modo strutturato e razionale permette di abbattere i costi e di avere sempre a disposizione tutta la documentazione relativa ai diversi adempimenti, pronta per essere esibita in occasione di visite ispettive.
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